mercoledì 23 dicembre 2009

Bone Feste dal culo



Bone feste dal culetto!!!!! Per un Natale e un nuovo anno fortunato!!!

Scaldo la fotocamera e accumulo materiale per i prox aggiornamenti. Ci leggiamo "poi".
A bientot
CZ:

PS: grazie a Velenero per la foto.

domenica 20 dicembre 2009

Becco Rosso: l'antro del fritto fritto

 
Ancora Torino, città del Torino, della Mole Antonelliana, del Torino Film Festival e del pollo fritto, ovviamente. In pieno centro città trovate sotto i portici un'istituzione ovvero Becco Rosso, l'antro del pollo fritto e del fritto fritto.

 



Il posto, ideale ricettacolo da fame chimica, è un dispensatore di cose pesantissime ma a seconda dell'umore irresistibili. Piccolo, una stanza e due commessi, con un tavolinetto minuscolo in tutto che sporge da una parete.
 



Il posto in questione sforna a getto continuo pollo, pollo fritto, pollo allo spiedo, spiedini, Arancini, Aranciotti, Suplì, bastoncini di pollo, patate fritte, wurstel, fritto, fritto et similia.



Possibilità di combo con menu fissi a prezzi mediamente vantagiosi ma con poca possibilità di selezione tra le bibite.


Alla fin fine è una sorta di pittoresco fast food, prezzi buoni, digeribilità lutuosa, allegria nel consumo, fame chimica estinta. Durante il Festival sopracitato può rivelarsi un'ancora di salvezza e degna alternativa al trancio di pizza. Peccato che assicuri per contratto un successivo svenimento in sala causa digestione. Segue una mia cena.


Spiedino di pollo, patatine e una Sprite volutamente censurata nella foto.
Siamo quasi arrivati al periodo più magnoso dell'anno. Siete pronti? Riscaldate le fotocamere e le panze!!!
CZ:

giovedì 17 dicembre 2009

Splatter & Gore: percorso gastronomico allo zoo (La Taverna dei Guelfi)


"Quello che hai mangiato, ha viaggiato più di te" ha commentato Martina.

Dunque, Camerata Picena non esiste. O meglio è....una piazza con delle mura intorno. Piccola piccola con una stramba architettura e delle cose sotterranee moderne su un lato. Una città grande come una piazzetta piccola di una città più piccola. Era sferzata da un vento tagliente quando ci siamo avventurati sbagliando strada (guidava una donna), nell'immediato entroterra anconetano giungendo lì. Dentro la già citata piazza, appena si entra dalla porta principale del paese (e l'unica se non erro) a sinistra, una porta in legno cela La Taverna dei Guelfi. Ne avevo sentito parlare come di un paradiso della esotica ciccia. Ok, andiamo.
Ambiente all'antica, SEMPRE pieno, tocca prenotare, anche infrasettimanalmente.




Questo il sito: www.tavernadeiguelfi.com
Pasta, affettati, ma è noto per la sua folle e ricercata scelta di carni e per i versi de Il Trionfo di Bacco e Arianna di Lorenzo il Magnifico sparsi un pò ovunque.
Soprattutto in giro troneggia un "chi vuol esser lieto sia, di doman non v'è certezza" cosa che canterei alle bestie servite, porette.
Comunque partiamo con un percorso carnivoro, una passeggiata mangereccia tra bestie grosse del mondo che culminerà [spoiler] con la specialità assoluta del posto, ovvero il Bisonte ("piiiccolo animaaale" come cantano i Camillas).
Sembra una roba alla Piero Angela e invece.....
NO.




Ma prima in arrivo un ottimo vino della casa e acqua.




Poi.
Si parte con un Carpaccio di Manzo Argentino. E' rossissimo e bagnato di limone. Fa un pò impressione ma è buono.

 




Viene accompagnato da crescia calda.



Segue a ruota una Picana Brasiliana.


Cos'è? Bhò, ho chiesto al tipo, e mi ha sussurrato solo il nome (dopo aver fatto una battuta sui gay/finocchi) che non ho nemmeno trovato in rete. Poi cercando bene ho scoperto trattarsi di un bisteccone di manzo tagliato -in questo caso- a fettine sottili. Potete cominciare a farvi un'idea però di qual è il "problema" di questo posto. Che fanno le cose come vanno fatte. Ovvero crude. Guardate il vostro vicino che mangia e vi sembra di assistere ad un film di Romero (e non parlo di Monkey Shines). Il sangue sgorga dal cibo che mangiate e mentre lo mordete urla. Vabbè, andiamo avanti.

Arriva il momento di un tagliere con una coppia di simpatici tranci di ciccia che ci vengono tagliati a fette davanti agli occhi. Sembra un film del primo Peter Jackson.



In dettaglio, è il turno di Angus Scozzese e Controfiletto Argentino poggiati su un simpatico letto di sangue fresco. L'Angus è il più splatter dei due e dentro è crudo e quasi freddo. Con sti cosi arriva il pane e delle deliziose patate arrosto di cui chiediamo un entusiasto bis! Giunge anche un tris di "erbe strascinate" in padella, buone.



Gran finale. Giunge il tanto agognato Bisonte Canadese.




Simpatico a guardarlo. Tutte le storie del calibro "aaaaah, se magni questo poi non magni più nulla, sapore troppo intenso e forte, scappotta pure il cinghiale...".
Frescacce.
Intanto il cinghiale, sponsor ufficiale di questo blog, non è superabile per principio.
Secondo, il bisonte ha un sapore delicato, è molto morbido e grasso. Buono, certo. Molto buono.
Ma andiamo avanti poi ci torniamo.

Dolce. Arriva un tiramisu a forma di embrione di cane.



Fa impressione anche lui e non è buonissimo, sapore troppo invadente.
Caffè e infine il "Grappone alla pera" che è una grappa con dentro pera tritata, praticamente.




Anche buonetta, ma un pò ludica e fuori tema secondo me.

In totale, 30€ a testa.
Usciamo fuori per fare una passeggiata e digerire ma la piazza è lunga 5 metri e il vento ci fa venire una congestione e moriamo tutti.
Fine.
Vi sto scrivendo dall'aldilà in realtà.
No, non è vero, in realtà siamo sopravvissuti anche a questo invece e ci avviamo verso le torride magnate natalizie.

Commento dello studente:
Il servizio è un pò frettoloso, a dire il vero, a me piace mangiare in relax, sinceramente.
Le dosi non sono giganti, ma alla fine visto il numero di portate, sono mediamente sufficienti.
Il posto è IDEALE per gli appassionati di carni, grigliate, carni al sangue, fiorentine. Di carne insomma. Se amate le carni e volete provare un'esperienza gastronomica particolare ed esotica il posto è perfetto. Se il sangue vi da problemi e amate la carne ben cotta, probabilmente è un problema vostro ma vi tocca passare perchè qua è tutto una pioggia di sangue peggio di Henry e Carrie messi insieme.
Io torno al cinghiale, ai salmì e ai ragout che mi mettono più allegria.
Vi lascio con un breve video del maestro dell'animazione ceca Jan Svankmajer che rende bene l'atmosfera del  posto:

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=TBnK3JgzkHA%26hl=en%26fs=1%26rel=0%26ap=%2526fmt=18]

Muuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
CZ:

lunedì 14 dicembre 2009

Tagliatelle arrosto misto, sò tentato ma resisto (?)


La Nonna, ancora la nonna, protagonista indiscussa delle pagine più elettrizzanti e caloriche di questo blog. Ogni volta è un trauma e ci vorrebbe il riscaldamento preventivo per affrontare ste cene.
Cenetta nonnesca. Questo il menù:




Tagliatelle fatte in casa al ragout fatto in casa, le vedete nella triplice foto live action qui sopra. Una tonnellata, fatto bis, tris, quattrìs et similia. Bbbbone. Ma davvero, eh!




Coniglio con patate arrosto!!!! Bbbono anche lui.




Altre distese di carnazza.




E il contorno? Certo!!!! Olive con carciofi stemperate in olio e pepe.




Dolce!!! Pasticcetti di molteplici forme et colori. Così in fila sembrano un esercito di Command & Conquer.




E infine, proprio di sto periodo, le castagnosissime castagne in tutto il loro splendore ustionato/ante.




Ci sarebbero voluti 25 giri della città (a piedi, in auto non vale) per digerire tutto. Probabilmente invece sono (s)venuto sulla poltrona a vedermi un film.
A dopo
CZ:

giovedì 10 dicembre 2009

Thè: Golden Nepal Maloon




nero forte aromatico e scuro, di primissima qualità, dalle alture dell'Himalaya in Nepal.
Alla vista è classico, con tonalità di verde e marrone a riccioli. L'odore da secco è felpato e ovattato, pieno, ligneo. In infusione emana un odore e un retrogusto di limone e agrumo (sarò impazzito? No, mi rispondo da solo, poi ne ho trovati altri con proprietà simili). Basta un'infusione breve e ho notato che le alte temperature lo intaccano un pò. E' un forte e duro per chi ama i sapori netti, non è molto ludico, assolutamente da lavoro.

Buona, adorabile, sofficissima degustazione. Può essere utile per riprendersi da un Negroni Party. Ma questa..... è un'altra storia...
CZ:

domenica 6 dicembre 2009

Sushi, globalizzazione, insalata coi tentacoli, e demoni sumeri


Per favore, lo so che leggere è na faticaccia per molti ma non ve godete un cazzo se guardate solo le foto.
Quindi.
Stavolta approfitto di una innnnaugurazione per parlare di altro e di tante cose. Non me ne vogliano i boss del locale che ha aperto col botto e con un pantagruelico rinfresco che vado ad illustrare.

Dunque, c'è un luogo a Recanati ("ai confini della realtàààà") dentro cui negli anni ha aperto di tutto, dal negozio di scarpe alla teeria e puntualmente ha poi sempre chiuso. Probabilmente è costruito sopra un cimitero sumero. Ma tant'è, la posizione è centrale ed è composto da una specie di stupenda cantina/grotta, mattonata, di straordinaria bellezza. Da un pò ci stavano lavorando ed ora ha aperto.
Leggo su Facebook un comunicato di invito che è il seguente:

"Per tutti gli amanti del sushi e non solo... questa sera l'innaugurazione del "NEWYORCHESE". un nuovo locale sushi e cucina fusion dove potrete gustare fantasiosi aperitivi e piatti gustosi. questa sera giovedi' 3 dicembre, ore 19:00, buffet d'innaugurazione. NEWYORCHESE via di porta cerasa recanati (mc)"

 



Si avete capito bene. Come si può chiamare un sushi bar o giù di lì? Osaka? Sushi Zen? Tokyo Hotel? La Figlia di Mazzinga? Tavola Calda Godzilla? Cacarriso Land? No. Il Newyorchese. Vabbè. E' come se chiamo un ristorante cinese "Il Crotonese" (che fa pure rima).
Personalmente non credo possa avere fortuna un locale del genere nella più becera provincia marchigiana, sia per motivi esposti in altre zone del blog sia per le prove telluriche che mostrerò alla fine. C'è anche da dire però che la gente partiva da qua facendosi una marea di chilometri per andarsi a mangiare 40€ a botta di Sushi ben lontano, quindi, perchè no?

Quindi vado all'innnnaugurazione e documento un pò la cosa. Arrivo puntuale, c'è un botto di gente ma il locale è gigantesco quindi si riesce a vagare.


Non ho bene idea di quello che poi diventerà nei giorni successivi visto che per l'innnnaugurazione sono stati eliminati (o comunque limitati) tavoli e sedie quindi immagino la forma muterà successivamente. Ci troviamo con tante salette e corridoi, tutto bello, lindo, lussuoso, perfettamente illuminato.



Luci mediamente suggestive e calde, e poi in fondo una sala circondata da neon che cambiano colore e in cui non si vede nulla. Ma rimarrà sempre così? E' la sala discuteca? E' la zona tossici che con quelle luci così non si beccano la vena come ai cessi del Mc Donald's? Il cibo va sniffato, mangiato e guardato. Spesso solo a guardarlo (e questo blog ne è la prova lapalissiana) mette allegria. Con le luci acide verdi la cosa funziona male.




 

Vabè. Ci sono tonnellate di cibo e tanta roba da bere. Mi guardo intorno.
Il boss dovrebbe essere quel signore elegante, rasato, in giacca e cravatta.
Dalla cucina fa la spola un ragazzo apparentemente italico con intorno alla testa la "tipica" bandanina giappo da sushiere.
Da mangiare ci sono sushi giapponesi (ovviamente), involtini primavera cinesi, jalapenos messicani, pizzette italiane servite da una splendida ragazza di colore.
"Sarà la globalizzazione" sussurro al mio amico Giovanni. Invece è la "cucina fusion" la cui idea di base e mescolare tutto come in un film di Tarantino o uno di Hong Kong di 20 anni fa.

Seguono a ruota tortoni salati, ostriche, insalate con i tentacoli, teghe di favette, noccioline.



Ci sono anche dei bonsai in giro (finti, mi sembra).


 

C'è anche una bella ragazza bionda che serve le bevande e di cui non posso pubblicare la foto perchè non pubblico visi nel blog. Ma sarebbe stato bella cosa.

C'è anche, a fare le riprese, un fotografo di Ancona (sempre più globalizzati). E potevate chiamare Carella che abita giù sotto a Spaccio Fusello, no?


 

La gente tendenzialmente è orribile. D'accordo, quando c'è una innnnnnnaugurazione  il volgo si riversa in strada, sfida anche i delinquenti, i drogati, gli invasori alieni pur di andare a depredare cibo a scrocco. Certo che il cibo dovrebbe -immagino- portare buonumore e allegria. Invece la gente si trasfigurava in demoni sanguinari come i posseduti di Berserk o un mostro medio di una puntata di Kamen Rider. Visi contratti, facce incazzate, occhi iniettati di sangue, si cacciavano in gola il cibo con una violenza e una tracotanza allarmante. Odio frammisto a fame nervosa. Terrore della vita, ricerca di una sfida nell'annientare quella roba, nel maggior numero possibile. Io soffro di fame nervosa, e la vedo come un problema. Ma lì, i miei occhi si muovevano sulle persone. Non era tanto una frenesia del mangiare quanto una violenza nel mangiare. Si guardavano intorno come a non volersi far notare e azzannavano il tutto con rabbia. Donne mediamente belle trasformate in demoni kahandariani dall'odio cieco verso il mondo, filtrato dal pasto.






 


Dicevo che secondo me un "Sushi coso" nella provincia becera e bigotta non può funzionare (ma mi auguro di si e di essere smentito, ovviamente). Bhè, guardate cosa ho fotografato. La gente mangia e poi posa su un angolo i resti. Bene....qualcuno deve aver confuso un sushi con un cestino di riso.


 

La forchettina era quella delle ostriche. La base sotto in plastica non è un piatto ma il contenitore dell'insalata con i tentacoli. Me lo vedo il cuntadì di Recanati "ma cò me danno, lu riso??? U riso lo magna i cunilli!!!! Cos'è alga? Ma l'alghe sta ar mare!!!"

Magari torniamo nel posto per documentare come è un pasto normale e medio in loco.



Per adesso, Pazuzu, il potere di Cristo ti espelle, il potere di Cristo ti espelle, il potere di Cristo crespelle!!!!
CZ:

PS: Inaugurazione non si scrive con 2 "n". Ma (forse) nemmeno con 6.

mercoledì 2 dicembre 2009

La sarabanda dei dolcetti giapponesi


Un pò di sano esotismo strano. Nella foto sotto notate un florilegio di dolcetti giapponesi (si ringrazia Velenero & Regazzina).



Potete notare a sinistra na strana sarciccia, poi salatini, dolcini, le Kit Kat al Matcha a destra e troneggianti i......Pocky!!!! I Pocky sono dei bastoncini salati con sopra una zona cioccolatosa dai gusti svariati. Sono tipo i nostri Mikado.
 



Ora, i fatti divertenti sono due; il primo è che questi in foto hanno il cioccolato aromatizzato al Matcha. Il Matcha è il thè tipico della cerimonia del thè giapponese, un thè di cui prima o poi parleremo adeguatamente anche qui. Una vera esperienza, ve l'assicuro. La seconda cosa divertente sono gli spot che fanno in Giappone coinvolgendo le più quotate star dello star system locale.  Ve ne appoggio alcuni sotto.

 

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=EC68cwdlA5A%26hl=en%26fs=1%26rel=0]


 

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=NxkhXvU7Ebw%26hl=en%26fs=1%26rel=0]

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=iwQzsvm9qBw%26hl=en%26fs=1%26rel=0]
 

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=4fpT025nG74%26hl=en%26fs=1%26rel=0]


Anata mo Watashi mo Pocky!
CZ:

domenica 29 novembre 2009

Le patate col giubbotto


Per salutare Saint Andrew, "patron saint of Scotland" che se ne va (dove? Non so, torna a casa) parliamo di cibo solitamente inglese ma mangiato a Torino durante il già citato Torino Film Festival. Distopicooooo.
Sto parlano delle "Jacket Potato", ovvero delle patate avvolte nella carta stagnola, tagliate a metà e riempite di "roba" nel nostro caso chili con carne. E -ovviamente- cotte. Fa più ridere però chiamarle patate col giacchetto o col giubbotto. Ricorda delle donnine in inverno. Dopo sta scemenza...

Protagonista della nostra storia è il "The 1870 Huntsman Pub", storico, in Corso vittorio Emanuele II, 43D quasi di fianco all'Horas e realmente di fronte il cinema Ambrosio.

 



Locale gigantesco e fine, con gente un pò sempre che guarda wrestling e football americano in TV. Un omino in wireless su un lato. Fancazzisti nell'altro. Cucina mediamente rapida. Birre varie. Prezzi così così.


 

Ed ecco la patata, ci piace la patata. Sembra un artefatto alieno ma se magna. Ricorda le uova di Alien ma se magna. E tanto basta. L'alien se magna? Tanto basta. O pasta.
 



Lato B



Sezione C (un pò spogliata)



Chiiiiili!!!



Ovviamente (?) birra.



Ciao Andrewwww, torna preeesto. E intanto si avvicina il periodo dell'Hardcore del cibo!!!
CZ:



 

mercoledì 25 novembre 2009

Il mio compleanno NON è oggi


Ma pubblico ugualmente la foto di alcuni dolcetti fatti dalla mamma per il sottoscritto, in occasione dello scorso compleanno. Rigiro invece l'augurio a Martina visto che ieri era il suo di compleanno.
Sono fagottini ripieni di cioccolata e con i ritaglietti sono state modellate le lettere che compongono la scritta, sopra una glassa zuccherina.
Comunque, carini, buoni e estremamente affettuosi. Che volere di più dal buon cibo?
CZ:

martedì 24 novembre 2009

C'era una volta l'America...ma adesso...


Il C'era una Volta in America è un anomalo (disco)pub/ristorante di Recanati, sito nella zona ex Eko (dove negli anni '70 e '80 facevano le chitarre più vendute del mondo). Esiste ormai da un decennio circa e ha cambiato millesettecento gestioni, rimanendo praticamente a livello architettonico sempre identico, dentro e fuori. La foto dell'esterno l'ho rubata su trivago.it


Un tempo ne aveva preso la gestione anche Regno, ovvero l'attore di Bumba Atomika di cui abbiamo parlato QUA e QUA, e che l'aveva trasformato in un ristorante che cucinava SOLO polletti!!!!! Giuro! 
Comunque, ha di nuovo cambiato gestione (dicono il boss sia il cuoco dell'ex gestione?) e quindi andiamo subito a testarlo.
Siamo in 3.
Prendiamo una bottiglia di Lacrima di Morro d'Alba e un litro di acqua.



Poi 3 pizze e una porzione di patatine in 3. Le pizze sono quelle finette. Buone nell'immediato, ma poi un pò accusabili in fase digestiva. C'è da dire che la prima volta hanno sbagliato, ci hanno portato tre pizze che nulla avevano di ciò che avevamo ordinato. Prontamente cambiate al volo. Perdonabile, erano i primi giorni di apertura della nuova gestione.
 


 




Infine un tiramisù in tre, 2 caffè e tre digestivi.


Visto che non siamo stati a dividere per tre precisamente cosa avevamo preso, abbiamo pagato come capitava. Comunque la spesa è andata dai 16€ ai 20€ circa a testa per:
3 pizze
1 patatina
1 bottiglia di vino
1 bottiglia di acqua
1 tiramisu
2 caffè
3 digestivi

Non pochissimo. Sicuramente ha gravato la bottiglia di lacrima da 12€.
Ora in questo locale fanno anche il Karaoke.
Senza Fiorello.
E senza sdolcinanti canzoni di cantopop.
CZ: