domenica 29 novembre 2009

Le patate col giubbotto


Per salutare Saint Andrew, "patron saint of Scotland" che se ne va (dove? Non so, torna a casa) parliamo di cibo solitamente inglese ma mangiato a Torino durante il già citato Torino Film Festival. Distopicooooo.
Sto parlano delle "Jacket Potato", ovvero delle patate avvolte nella carta stagnola, tagliate a metà e riempite di "roba" nel nostro caso chili con carne. E -ovviamente- cotte. Fa più ridere però chiamarle patate col giacchetto o col giubbotto. Ricorda delle donnine in inverno. Dopo sta scemenza...

Protagonista della nostra storia è il "The 1870 Huntsman Pub", storico, in Corso vittorio Emanuele II, 43D quasi di fianco all'Horas e realmente di fronte il cinema Ambrosio.

 



Locale gigantesco e fine, con gente un pò sempre che guarda wrestling e football americano in TV. Un omino in wireless su un lato. Fancazzisti nell'altro. Cucina mediamente rapida. Birre varie. Prezzi così così.


 

Ed ecco la patata, ci piace la patata. Sembra un artefatto alieno ma se magna. Ricorda le uova di Alien ma se magna. E tanto basta. L'alien se magna? Tanto basta. O pasta.
 



Lato B



Sezione C (un pò spogliata)



Chiiiiili!!!



Ovviamente (?) birra.



Ciao Andrewwww, torna preeesto. E intanto si avvicina il periodo dell'Hardcore del cibo!!!
CZ:



 

mercoledì 25 novembre 2009

Il mio compleanno NON è oggi


Ma pubblico ugualmente la foto di alcuni dolcetti fatti dalla mamma per il sottoscritto, in occasione dello scorso compleanno. Rigiro invece l'augurio a Martina visto che ieri era il suo di compleanno.
Sono fagottini ripieni di cioccolata e con i ritaglietti sono state modellate le lettere che compongono la scritta, sopra una glassa zuccherina.
Comunque, carini, buoni e estremamente affettuosi. Che volere di più dal buon cibo?
CZ:

martedì 24 novembre 2009

C'era una volta l'America...ma adesso...


Il C'era una Volta in America è un anomalo (disco)pub/ristorante di Recanati, sito nella zona ex Eko (dove negli anni '70 e '80 facevano le chitarre più vendute del mondo). Esiste ormai da un decennio circa e ha cambiato millesettecento gestioni, rimanendo praticamente a livello architettonico sempre identico, dentro e fuori. La foto dell'esterno l'ho rubata su trivago.it


Un tempo ne aveva preso la gestione anche Regno, ovvero l'attore di Bumba Atomika di cui abbiamo parlato QUA e QUA, e che l'aveva trasformato in un ristorante che cucinava SOLO polletti!!!!! Giuro! 
Comunque, ha di nuovo cambiato gestione (dicono il boss sia il cuoco dell'ex gestione?) e quindi andiamo subito a testarlo.
Siamo in 3.
Prendiamo una bottiglia di Lacrima di Morro d'Alba e un litro di acqua.



Poi 3 pizze e una porzione di patatine in 3. Le pizze sono quelle finette. Buone nell'immediato, ma poi un pò accusabili in fase digestiva. C'è da dire che la prima volta hanno sbagliato, ci hanno portato tre pizze che nulla avevano di ciò che avevamo ordinato. Prontamente cambiate al volo. Perdonabile, erano i primi giorni di apertura della nuova gestione.
 


 




Infine un tiramisù in tre, 2 caffè e tre digestivi.


Visto che non siamo stati a dividere per tre precisamente cosa avevamo preso, abbiamo pagato come capitava. Comunque la spesa è andata dai 16€ ai 20€ circa a testa per:
3 pizze
1 patatina
1 bottiglia di vino
1 bottiglia di acqua
1 tiramisu
2 caffè
3 digestivi

Non pochissimo. Sicuramente ha gravato la bottiglia di lacrima da 12€.
Ora in questo locale fanno anche il Karaoke.
Senza Fiorello.
E senza sdolcinanti canzoni di cantopop.
CZ:

domenica 22 novembre 2009

torino film FESTIVAL (S)


I Festival di cinema sono dei momenti particolari, veri paradisi artificiali per gli studiosi e appassionati della settima arte. I film come vanno visti, su schermi grandi come una casa, con audio cristallino, in lingua originale e sottotitoli multipli. Con film e retrospettive che poi magari non riuscirete più a vedere nel corso della vita. Il paradiso appunto. Solitamente i film vengono divorati in modalità differenti; c'è l'accreditato DAMS che va al Festival, vede uno-due film al giorno e per il resto dorme, vede la città a caso e si fa le canne. Ci sono gli abitanti locali che vanno a vedersi il film famoso delle 20:30 (solitamente il film famoso che uscirà il venerdi dopo nelle sale italiche). C'è una entità X presente a TUTTI i Festival che riempie le sale solo quando ci sono i film che contengono il sesso. Poi ci sono i curiosi/appassionati medi, dai 2 ai 4 film massimo al giorno e il resto del dì a visitare la città in modalità ragionata.
Poi ci sono i maniaci nerd come il sottoscritto; sveglia all'alba, primo film alle 9, ultimo film alle 22:00 o alle 24:00 se c'è. 6 film a giorno, spesso senza mangiare. Dopo l'ultimo film, festa con gli ospiti o bevutE con gli amici, ritorno a casa e visione del settimo film della giornata con divoramento di ciò che capita sotto mano. Nanna verso le 4-5, sveglia 2-3 ore dopo. 5 ore di sonno sono un raro miraggio che avviene una-due volte in 10 giorni di Festival. Non rari  i microsvenimenti in sala durante i film.
Oggi parliamo dell'appena terminato Torino Film Festival. 11 sale a disposizione, fitto programma di repliche, grandi retrospettive. Poche ore di sonno, pochissimo tempo per mangiare. Ricordo vagamente gli ultimi due giorni in questo modo; ritorno a casa alle due del mattino, dopo 6 film, visione di Grosso Guaio a Chinatown di Carpenter (ci era venuta voglia vedendo il bel Pontypool) mangiando salame, nanna alle 5 e qualcosa, sveglia alle 9, sei film di fila, arrivo a casa alle una del  mattino successivo, visione di 10 puntate di fila di Boris sempre a ritmo si salame, poi alle 6 senza dormire, bus, treno e arrivo a casa dopo 8 ore  alle 15:00. Alle 15:30 ero a letto. Risveglio alle 11:00 del giorno dopo.
Ma sto blog parla di cibo e quindi -dopo la premessa- ragioniamo sulle modalità mangerecce durante i Festivalz.
Se anche ci fai uscire qualche serata in un locale a mangiare seduti tra amici, solitamente si aggredisce in giro tutto ciò che ha la forma di cibo, che costa poco, che è veloce e che NON si chiami McDonald's.
Ad esempio c'è sta pizzeria (Montebello, via Montebello 6/b) appiccicata al cinema Massimo, il centro nevralgico del Festival dove per 1,50€  ti prendi una fetta di pizza buona e rapida.

 



Poi, vabbè, Torino è colma di stanze che producono cibo quindi è lui (il cibo) a perseguitarti, anche al cinema tra baretto e loculo dei pop corn.


Dopo 6-7 giorni in cui la cosa che maggiormente entra nel vostro corpo è il caffè, potreste cominciare a finire in dei corti circuiti alimentari ed ordinare -come ho realmente fatto- una cioccolata caldissima (con biscottini) e un chinotto gelato! Verrete osservati con piglio antropologico dai presenti.


Ho poi scoperto che a Torino esiste una catena cittadina di ristoranti giapponesi che si chiama Japs, molto carini. Non li ho testati, sia per il tempo, sia per il pesce che odio, ma questo è il link del loro sito: www.japs.it

Comunque, la vita Festivaliera alla fine si riduce a ingozzarsi di pizza, kebab e Bounty. Terribbile. Una sera siamo però stati all'Horas un bel ristorante Egiziano, piccolo, ma molto carino. Economico, con dosi mastodontiche, ci hanno offerto patatine fritte come antipasto e karkadè come digestivo.
 


Vicinissimo alla stazione centrale, in corso Vittorio Emanuele II, praticamente quasi di fronte al Cinema Ambrosio.



Oltre al solito panino col kebab etc etc,  hanno molti piatti belli, dai falafel, alla crema di ceci e altre misteriosissime cose Hitchcockiane. Se il kebab invece di prenderlo col panino chiedi il piatto (kebab, riso, verdure, patatine fritte) ti portano un cestino pieno di pita.



Gran finale con la foto del kebab sul piatto.


E' tutto. Nelle prossime punate, il reportage da altri "luoghi della pappa" torinesi.
CZ:


 

mercoledì 11 novembre 2009

Il Califfo: pace, gnocchi e gnocca.


Il Califfo
è una pittoresca pizzeria/ristorante sita a Montefiore, frazione di Recanati (MC) ma appiccicato a Montefano. Si trova di fronte ad un castello ristrutturato ma vuoto e attualmente non visitabile. Per restare in tema, intorno al castello, d'estate, fanno la sagra della polenta.



 

Il ristorante è noto e specializzato in carni, grigliate e soprattutto fiorentine. Ma la cosa più bella è il boss del posto, ovvero il Califfo, giovane informale dalla sboccata attrazione verso il gentil sesso. L'attitudine del posto è simile a La Palma di cui abbiamo già parlato; informalità, prezzi onestissimi con in più un pizzico di qualità più alta, anche se il posto non gode di tale posizione panoramica.




Il sabato sera è divertente mangiare tra famiglie con bambini, punk, anziani artigiani circondati da drappelli di mignotte, carabinieri e il mio amico immaginario.
Insomma, si mangia bene, rilassati, senza problemi di sorta e con un buon rapporto qualità/prezzo. Ambiente anonimo, qualche quadro curioso, un Tv grosso che manda merda e basta. Anche le cameriere erano  molto carine e simpatiche. Ma l'altra sera erano cambiate, ce n'è una nuova.

 



Siamo andati in due, abbiamo dribblato le fiorentine ed eccovi il menu della serata.

Una coca cola (non per me) e una birra rossa alla spina (come da foto, la tipa s'è sbagliata e l'ha portata bionda).
 



 

Piatto di salumi per due: formaggi, crostini/bruschette (erbe, formaggio, funghi, carciofini..), salamino lardellato, ciauscolo, lonza, prosciutto, salamone aromatizzato al finocchio (buono!). Occhio, che nella foto manca qualcosa  che era già finito in bocca al fotografo..

 



Due porzioni di patatine fritte (buone)




 

2 pizze: la prima non so. L'altra è la Tedesca, con doppio porco morto (wurstel e salame), però rossa (originariamente è bianca) più rucola.  E' buona!




 

 

La annaffiamo di olio piccante.



Una grappa



E il "vì cotto" offerto dalla casa.



 

Ricapitolando:
-Un piatto di salumi abbondante da due
-Una birra media e una coca media
-2 porzioni di patatine
-2 pizze
-una grappa
-2 bicchieri di vì cotto.
___________
Totale: 14€ a testa.

Ciao, Califfacci!!!
CZ:

domenica 8 novembre 2009

Requiem for a dream (medioevale)


Perchè "requiem"? Perchè -e lo anticipo- il ristorante di cui sto per parlare oggi non esiste più. Peccato, una grave perdita per la pancia dei tedeschi o dei "mondiali" in gita a Francoforte. Parliamo oggi di Zum Alde Germane, un ristorante medioevale sito in quel di Francoforte.
Questo il sito che ormai non funzia più (CLICCA)
La cosa interessnte è che è (era) un ristorante abbastanza "the real" medioevale. Qualche esempio? Non tanto la padrona e i camerieri vestiti in tema, non tanto la quasi assenza di luce elettrica (molte candele), forse la cosa più contemporanea era il bagno. Per il resto, ad esempio, non c'erano cibi di provenienza americana visto che l'america non era stata ancora scoperta. Quindi niente patate (pensate che smacco per la Germania!!) e altre robe del genere.
Arredamento in legno, piatti in coccio o legno e ferraccio.
 


In questo  locale (grazie Velenero, mia memoria storica, visto che la mia è andata..) si praticavano tipici quanto incomprensibili giochi medievali con chiodi e ceppi d'albero e una volta è stato visto un avventore con una maglietta nera con una scritta in bianco in caratteri gotici "ODIN STATT JESUS" (Odino invece di Gesù). Meraviglioso.

Anche le posate, come potete vedere dalla foto, erano fatte di ferraccio piegato e chiodi arcuati.


Abbiamo mangiato tante cose belle e buone. Vado alla rinfusa. Pane caldo fatto lì, con sopra una sorta di pesto di lardo speziato buonissimo.

 


Quelle cose sulla sinistra che vedete nella foto sotto sono spätzleovvero una tipica pasta in forma di (da wikipedia) gnocchetti di forma irregolare a base di farina di grano tenero, uova e acqua, originari della Germania meridionale. Sono mediamente diffusi anche nel nord Italia.



Carnazza. Siamo poi passati a cinghiale e cervo e immancabili sarcicce tedesche.



Crauti, sarciccia e tutto il ben di Dio.



 

Da bere, oltre ai soliti litri di birra che lì va giù come acqua pur costando MENO dell'acqua abbiamo bevuto il...Römer Blut. Credo fosse idromele. Il fatto è che sto idromele era probabilmente aromatizzato con succo di frutti di bosco, che gli conferiva il colore rosso... da qui il nome di Römer Blut,. Che significa nientemeno che......sangue di romano (essendo medioevo tedesco, i romani vengono visti con ostilità).

Addio Zum Alde Germane, resterai per sempre nelle nostre panze!!!!
CZ:

PS: Grazie a Velenero per i ricordi e l'ospitalità
PS: Scusate per la qualità delle foto ma io non uso flash e lì c'era un miraggio di luce.


 

mercoledì 4 novembre 2009

...dimenticavo...

Gli orribili scoiattoli espansivi e emancipati del parco, di cui parlavo nel precedente scritto.
 


Lo so cosa vi state chiedendo, non fate quelle espressioni. No, non l'ho mangiato.
CZ:

 

martedì 3 novembre 2009

..a spasso per Londra...

A spasso per Londra. Vado a testimoniare alcuni passaggi magnerecci in quel del paese degli orribili scoiattoli al parco.

Cibaccio schifoso raccolto in giro in un bar. Tramezzino in plastica e succhino (non guardatemi male, non l'ho mangiato io)
 




Un tipico, tipicissimo pub di Camden Town


 

Caffè Nero, il lavoro più frequentato dagli italiani. Uno ogni 200m per tutta Londra. Puntuale come la morte. Ma se chiedi il caffè giusto ha quasi il sapore di quello vero. Qualsiasi altra cosa chiedi sa di morte (nera).




Pittoresca cameriera in un ristorantino Londinese vicino al British Museum.



Vinopolis



Interno pub indicativamente tra Soho e Trafalgar Square



Sushi mangiato per strada e preso singolarmente a unità a Victoria Station (dentro c'è un banchettino che li vende)



Uno dei miei cibi preferiti (e ci torneremo sopra, statene certi), da Chinatown, i Baozi!!!!



Negozio di torte (??) nella Chinatown



...e in vetrina la torta Barbie..



E qui siamo dentro un "all you can eat" (tipo quelli di cui abbiamo parlato poche pagina prima)



Il piatto strafogone...





Infine focus on: classico bancone da pub inglese.


E' tutto.
See yaaaaa
CZ: