mercoledì 17 novembre 2010

Cerimonia del tè? Matcha!!!!


E dopo un pò, quando ormai al posto del sangue avete tè, tocca arrivare a questo punto che si chiama Matcha.
Matcha è il tè che si usa per l'omonima cerimonia, il tè degli imperatori, quello usato dai samurai prima delle lotte e se non erro è tratto dalle foglie di gyokuro. Ora, a prescindere dalla cerimonia che lo sottende si può bere volendo anche senza cerimoniale e senza stanza, gesti, attrezzi che sono quelli che fanno la cerimonia. Si può magari scendere ad un compromesso, prendere almeno il kit base e farlo bene. Ma il Matcha è un'esperienza frizzante, è davvero un confronto con sè stessi, non puoi fare altro in quei momenti. E' un attimo e devi controllarlo. Che ha di particolare (a parte il prezzo)?
Che il Matcha è la stessa foglia tritatta finissima, ridotta in polvere. Non va in infusione ma in sospensione il che significa, detto in modo brusco, che alla fine vi magnate la foglia intera. 
Ovviamente costa tanto, scatolette da 30-40 grammi vanno da 15 euro a 25 minimo. Si trova comunemente in scatolette di ferro che una volta aperta vanno riposte in frigo altrimenti la polverina si ossida e perde il suo caratteristico colore. Inoltre non è un tè da teierate ma da piccole tazze roba da 2-3 dita d'acqua in tutto. E va emulsionato. Ovvero.
Ne buttate un cucchiaino (magari usando quello apposito in bambù) o più, dipende dalla vostra tolleranza, nella tazza, si aggiunge acqua NON bollente (tipo 60 gradi) e poi col chasen, ovvero un apposito frullino in bambù si emulsiona. Il risultato è un liquido dotato di una spessa schiuma tipo cappuccino. Il sapore è forte, pura clorofilla, visto che della foglia vi mangiate/bevete davvero tutto. 
L'esperienza è unica, dopo vi sentite un pelino elettrizzati. Il sapore è molto particolare non tanto forte ma molto intenso. Mio padre ha fatto una faccia schifita di rare proporzioni.
Il chasen anche costa parecchio dai 10 ai 16 euro circa. Un pò meno l'apposito "cucchiaino" (comunque sostituibile per un consumo fuori dal cerimoniale), moltissimo le tazze apposite (sostituibili anche loro).

Poi è anche vero che quello più economico è robetta e c'è chi lo usa per farci dolci o il famoso gelato al tè vista anche la sua potenza colorante.

Il kit: chasen, tazza, matcha in scatoletta di metallo, cucchiaino.

Dall'alto: chasen, il matcha in tutto il suo splendore nella tazza.

Nota dei tirchi: con una scatoletta da 40grammi ci fate comunque parecchie tazze.
Buon pomeriggio Zen.

CZ:

sabato 13 novembre 2010

Ravioli al forno: duri duri duri


"Nuuuuuuuu, a me piace le robe moscette!!!"
E invece no. Se li fai un pò bruciacchiare che fanno la crosticina sò più buoni, fidati!
Eccoci con una ricettina per fare i ravioli al forno.
Buoni.



 




Dunque, necessitiamo innanzi tutto di ravioli freschi.



 



  





"Aaaaah, Chaoszilla, sò tutti buoni a comprali, sei na sega che non li sai fare!"
Già dato. Clicca qui

Comunque intanto preparare un bel trito da ragout, con le immancabili cipolline e carotine e sedani...




Poi scolate delle olive e mozzatele in due.


E via, iniziamo a fare il ragout saltano le verdure tritate e la carne e annaffiando con BUON  vino.



Aggiungere pomodoro

Fa cuocere parecchio finché il pomodoro non si assorbe e così il vino, tenere una media cremosità.
Cuocere i ravioli, ci mettono un attimo.



Scolare e su una teglia cominciare a fare degli strati di ravioli, olive e sugo.



Sul fondo io metto un velo di olio.

Come ho già detto mille volte io uso pochissimi latticini, quindi volevo sostituire il parmigiano e l'ho fatto, come al solito, con il pangrattato che miracolosamente aiuta anche ad ottenere il risultato voluto visto che anziché liquidare secca e scroccola.


Abbondate. La pancia vi dirà poi grazie. Infornare in un forno già caldo per mille anni. No, vabbè, almeno finchè non vi esce detto "cazzo, li ho bruciati"


E invece non saranno bruciati ma solo asciutti e croccanti in superficie. E deliziosi. Fidatevi.



Piano ravvicinato. Devono essere più o meno così.



Voglio dire, se li volete brodosi che li fate a fare al forno, no?


Ora, avventatevi, voi e i vostri cari, sulla pietanza e decimatela.



Hem....buon appetito.

CZ:


 

giovedì 11 novembre 2010

Un altro anno d'amore: Bussana


Vi pareva, eh!!!!!



Che tutto fosse finito dopo la settimana del weirdo estivo.
E invece no.



Perchè in tanti m'hanno chiesto "e il blog? E il blog?"
Insomma, lo leggevate. Piaceva. E allora concediamoci un altro anno. Si perchè intanto il blog ha compiuto un anno. MIca pizza e fichi, mica pizza e fiche, mica cazzi, come diceva il poeta.



Quindi.....



Quindi parliamo di una surreale mangiata in un posto paradisiaco. Pare che facciamo apposta a cercare le cose "strane". E invece non è così. Siamo fortunati.




Bussana. Liguria. Un paese che a fine 800 fu devastato da un terremoto e che a differenza della bellissima Triora rimase lì mezzo demolito per un secolo e gli abitanti lo ricostruirono, ma a valle vicino al mare. "Sia mai che ci ritocca un terremoto" pensarono. E invece? Invece nei '50 arrivarono artisti da tutto il mondo che lo resero lo squat più grosso dell'universo occupando TUTTE le case di TUTTA la città, ricostruirono, restaurarono e resero il posto il paese delle arti lasciandolo esteticamente invariato. Lotta ultraviolenta con S.Remo, scontri con la polizia finché S. Remo si è arresa ed a oggi il paese è ancora una delle più belle attrazioni della Liguria. 



 



  
  



Ecco siamo andati a visitare il paese di mattina, ora non sto a farvi la guida visto che qui si parla di panza e cibo. MA, a metà mattinata è scoppiato un tellurico acquazzone.





Che si è dilungato nel momento in cui ci è venuta fame. 3 ristoranti in città, uno vegano e due molto da autogestione. Uno era pieno, si opta obbligatoriamente per il secondo, L'Osteria degli Artisti. Che all'interno era pieno uguale. Resta il fuori. All'aperto. MA all'aperto è coperto. Da una cannucciaia. Che equivale a non coperto. Quindi? Si mangia al finto coperto, con la pioggia che scende, si insinua e bagna tutto.
 



 
 
La gente si ingegna. Su i giubbotti (era ferragosto), su i cappucci e i berretti.... e infine.... su gli OMBRELLI!!!!



          







 



Cambia poco ma è meglio di niente...



          







 



Cerchiamo di asciugare l'asciugabile con fazzoletti e tovaglioli, seggiole, tavoli, i nostri corpi, ma parte un'ilare allegria con i vicini di tavolo e gli sconosciuti allo stesso tavolo visto che non c'era posto. L'atmosfera è ottima.






..arriva il pane...


 



Come non bastasse, nel posto e tutto intorno viene megafonata da un DJ interno della perenne musica reggae e raggamuffin, in pieno stile serata. Tra il vario delirio alla fine arriva il cibo che include le "trofie Osteria" (ovvero al doppio pesto)

 



           
           
...e dei salumi...



Ce ne andiamo, sazi, bagnati, musicati e allegri. Imperdibile.
Rimanete in onda e pubblicizzate sto blog, dai!!!!
Senò smetto.