lunedì 27 dicembre 2010

Pu-Erh Shu: dopo le magnate natalizie? Un buon tè, ca va sans dire.


Ok, passato Natale, vi siete ingozzati, avete bevuto, annientato le vostre papille gustative con dolci e fumo. Ed ora? Siete felici, ok? Senò? Senò, tipo il sottoscritto, siete influenzati. Bhè, qualunque sia il caso è un buon momento per un tè ed è un buon momento per il blog di tornare ai tè. Per parlarvi stavolta di una cosa un pò eccezionale. 






Abbiamo già parlato dei Pu-Erh e stavolta parliamo del primo "Pu-Erh Shu italiano".



 



Per i tè mi fornisco solitamente via net in uno shop virtuale, Teaway. A differenza dei negozi, avendo un buon flusso di prodotti che vanno e vengono, si ha solitamente un'alta qualità e una quasi assenza di prodotti stagnanti cosa che può altrimenti un pò essere lesiva del prodotto. Ordinate i vostri prodotti (tè sfusi, confezionati, oggettini) e tutto vi arriva a casa in pochi giorni con spese postali mediamente abbordabili.



 



Bene, i boss del sito se ne vanno spesso in Asia per garantire la qualità degli import ed ora hanno messo mano direttamente alla realizzazione di un tè Pu-Erh. Come non prenderlo per supportare l'operazione? Nel sito ne trovate tre tipologie di qualità e prezzo. Ho preso il  medio, il TeaWay Lin Cang.



Dicono "Ricetta ottenuta dalla miscelazione di due lotti di materiale già fermentato del 2007 provenienti dalla prefettura di Lin Cang, pressati idraulicamente a Kunming in 126 esemplari numerati. Un classico Pu-Erh cotto allo stadio ottimale di maturazione per chi gradisce sapori più marcati, pur mantenendo uno spiccato equilibrio. Il liquore è tipicamente rosso bruno, piuttosto corposo, ma limpido e dai riflessi aranciati. Il sapore ricco e inconfondibile di sottobosco autunnale, terra, legno e cuoio, con un retrogusto dolcissimo e delicato di miele di castagno. Supporta anche più di 10 infusioni sulle stesse foglie mantenendo inalterate le sue caratteristiche".



Infatti, è un tè solido, pressato in panetti ottimi per il trasporto, originariamente.



 



 
 
Una volta aperto trovate stampata sulla carta varia documentazione e numerazione manuale.





Si, sembra un freesbee ma....





Nell'altro lato ha un semi buco come nella testa di un kappa.





Osservate nelle foto i dettagli della pressatura con quelle linee evidenti rilasciate dagli attrezzi..



Comunque, con apposita spadina...



Staccate dal blocco una porzione di prodotto



Dicono che è meglio usare poca acqua su una grossa quantità di foglie. Io utilizzo una teiera in ghisa, ci poggio dentro un paio di pezzi (cercate di tagliare trasversalmente senza distruggere le foglie) da 3-4cm X 2-3 e ci verso sopra una tazza d'acqua. Buttatene prima una minuscola quantità (non bollente) per lavare le foglie, aprirle e scaldare la teiera. Bastano 10 secondi di infusione. Buttate l'acqua e ora versatene il giusto. L'infusione è breve e con le stesse foglie potete fare molte (anche 10) infusioni, avendo l'accortezza di allungare lievemente i tempi di infusione.





 



E' buono, eh!
Riposate, state caldi e bevete tanto buon tè. Io cerco di rimettermi e temo al sol pensiero di rileggere tra tipo 10 giorni quello che ho scritto per il terrore di trovare mille refusi dovuti alla febbre.

4 commenti:

  1. Buonissimo il Pu'er cha, ho visto dove lo producevano in Yunnan ed è effittivamente considerato in Cina uno dei the più pregiati. Il packaging è molto simpatico, soprattutto se si ha l'apposita spadina per il dosaggio! ;)

    Purtroppo a noi occidentali in genere non piace troppo - da soliti the-ignotanti quasi siamo - perché ha un gusto un po' particolare. Peccato, ne avevo portate squantalate dalla Cina da regalare. Uff.


    Giulia

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  2. Con il fatto poi che è multi infusione me ne faccio parecchio disimpegnato, senza ogni volta preparare dosi e bustine...

    A me piace.

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